FAQ

Di seguito potrai trovare alcune domande che ci vengono fatte spesso e che potrebbero interessarti.

Posso mangiare prima di donare il sangue?

Per donare il sangue non è necessario essere a digiuno, è infatti consentita e consigliata una leggera colazione (thè, caffè con un po' di zucchero, succo di frutta, fette biscottate con marmellata e biscotti secchi o salati) o un pasto leggero almeno 2 ore prima (pasta o riso in bianco con olio e un cucchiaino di parmigiano, carne o pesce ai ferri o arrosto con un filo di olio e limone, insalata con condimento leggero, una fetta di pane, caffè con poco zucchero e bere molta acqua). È inoltre importantissimo evitare i latticini, gli alcolici e i dolci.

A chi va il sangue donato?

Il sangue donato viene trasfuso a pazienti con tumori, leucemie, malattie croniche e genetiche o a politraumatizzati e viene usato nel corso d’interventi chirurgici e trapianti d’organo.

Quanto sangue viene prelevato?

Un adulto di almeno 50 kg ha da 4 a 6 litri di sangue, di cui vengono prelevati in genere 450 ml, che corrispondono a circa il 10 % del volume totale.

Nel caso della plasmaferesi, il volume prelevato deve essere compreso tra un minimo di 600 ml e un massimo di 700 ml al netto dell’anticoagulante, con un volume massimo complessivo di 1,5 litri al mese e 12 litri nell’anno.

L’elenco completo dei volumi minimi e massimi per ciascuna tipologia di donazione è contenuto nell’allegato V - parte A del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”.

Quanto tempo deve passare tra una donazione e l’altra?

Dipende dal sesso del donatore, dalla sua età e, soprattutto, dal tipo di donazione (sangue intero, piastrine, plasma). Considerando il caso più comune, ovvero quello del sangue intero, l’intervallo di tempo tra una donazione e l’altra è di 3 mesi per gli uomini e le donne sia in età fertile che non in età fertile (le donne in età fertile possono donare un massimo di 2 volte l’anno). Le tempistiche a seguire sono i periodi di tempo minimi che devono passare fra le varie donazioni. Parlare con il medico del centro trasfusionale per avere un'idea più chiara sul tempo che bisogna aspettare fra le donazioni in base al proprio stato di salute.

Intervalli di donazione:

  • Da sangue intero a sangue intero – 90 giorni per gli uomini e le donne non in età fertile (4 volte l’anno) e 2 volte l’anno per le donne in età fertile.

  • Da Sangue intero a Plasma – 1 mese

  • Da Sangue intero a Piastrine – 1 mese

  • Da Plasma a Sangue intero – 15 giorni

  • Da Plasma a Plasma – 15 giorni

  • Da Plasma a Piastrine – 15 giorni

  • Da Piastrine a Sangue intero – 14 giorni

  • Da Piastrine a Plasma – 1 mese

  • Da Piastrine a Piastrine – 15 giorni

Posso donare dopo aver fatto un viaggio all’estero?

Dopo un soggiorno all’estero occorre accertarsi se e quando è possibile donare il sangue. Il tempo di attesa dal rientro dal viaggio varia in base alla destinazione evitando così di donare sangue che potrebbe esser entrato in contatto con determinate malattie (come la malaria, WEST Nile virus, febbre dengue o virus Zika) più presenti in alcuni paesi del mondo rispetto ad altri.

Per maggiori informazioni consultare il seguente link http://www.viaggiaresicuri.it/country/BEL.

A cosa devo fare attenzione dopo aver donato il sangue?

Per 24 ore dopo la donazione di sangue occorre evitare grandi sforzi fisici e bere a sufficienza. Bevendo già da subito dopo aver donato almeno mezzo litro d’acqua e proseguendo per tutto il resto della giornata, la perdita di fluidi viene gradualmente compensata. Non fumare nessun tipo di sigaretta contenente nicotina (normali, elettriche o similari) nelle 2 ore successive alla donazione.

Devo andare a lavoro dopo la donazione?

I permessi per la donazione del sangue sono permessi retribuiti erogati dal datore di lavoro, ma coperti dall’INPS, per coloro che si assentano dal lavoro per donare gratuitamente il sangue. Se il lavoratore ha donato il sangue e si è dovuto assentare dal lavoro, la giornata non lavorata viene coperta dall’INPS con l’erogazione di un’apposita indennità. Il permesso retribuito spetta per l’intera giornata lavorativa in cui si effettua la donazione. Il periodo di riposo ha perciò una durata di 24 ore decorrenti da quando il dipendente si assenta dal lavoro per effettuare il prelievo.

Nel caso in cui non si riesca a donare, per un qualsiasi motivo, la giornata sarà coperta fino al momento della “non avvenuta donazione” e per le successive 2 ore.

Quali sono i benefici della donazione?

Diventando donatore periodico, partecipi in prima persona a rendere più sicuro ed efficiente il Servizio Trasfusionale e ti prendi cura della tua salute. Diventi non solo un prezioso e insostituibile collaboratore del Servizio Sanitario, ma un vero e proprio operatore sanitario per l’importanza del tuo ruolo.

Al donatore vengono garantiti ogni anno una serie di controlli e test gratuiti, con particolare attenzione a colesterolo, glicemia e trigliceridi.

Recenti studi hanno inoltre dimostrato che donare il sangue almeno una volta l’anno aiuta a ridurre il rischio di diabete e di contrarre malattie cardiovascolari. Questo grazie alla diminuzione dei livelli di ferritina tissutale, e quindi di ferro, che si ottiene dopo una donazione di sangue. Le donazioni, infatti, determinano una riduzione dei depositi di ferro e dei parametri dello stress ossidativo, aumentando il flusso ematico arterioso.

È possibile assumere farmaci prima della donazione?

Il tempo di attesa o di sospensione dipende dal tipo di farmaco assunto:

FANS, ANTINFIAMMATORI e ANALGESICI: in questa categoria rientrano farmaci molto conosciuti come Oki (Ketoprofene), Aulin (Nimesulide), Moment/Brufen/Nurofen (Ibuprofene), Voltadvance/Volfast/Voltaren (Diclofenac), Aspirina/Cardiospirina (ASA). Attendere 5 giorni dall’ultima assunzione.

MUCOLITICI e FARMACI PER AEROSOL: (fluimucil, lisomucil, mucosolvan): non controindicano la donazione, ma la loro assunzione è in genere legata ad una patologia respiratoria, ed è questo il motivo per cui, fino alla completa remissione dei sintomi, non è consentito donare.

CORTISONICI e ANTIBIOTICI: assunti per via sistemica (orale, intramuscolo, venosa): Attendere 15 giorni dall’ultima assunzione.

ANTIPERTENSIVI: in genere si raccomanda di non assumerli la mattina in cui si effettuerà la donazione. La valutazione dell’idoneità alla donazione dipende comunque dal grado di ipertensione, dal tipo e dalla quantità dei farmaci che vengono assunti, fattori che variano per ogni persona. Si consiglia di consultare un medico addetto alla selezione dei donatori per valutare il proprio caso.

TERAPIE ORMONALI: le terapie ormonali non impediscono la donazione perciò NON sono da interrompere né quella per la tiroide, né la pillola anticoncezionale. I pazienti in cura per la tiroidite di Hashimoto possono donare, purché con valori ormonali stabili e ben compensati.

ANTISTAMINICI: la presenza di sintomi allergici non consente la donazione, sarà possibile donare una volta risolta la sintomatologia allergica.

FARMACI ANTIEPILETTICI: chi è in cura con farmaci antiepilettici non può donare il sangue. Coloro che in passato hanno sofferto di epilessia possono donare dopo 3 anni trascorsi senza sintomi in assenza di terapia.

GASTROPROTETTORI, STATINE, TERAPIE IPOCOLESTEROLEMIZZANTI e PER LA RIDUZIONE DEI TRIGLICERIDI: non è necessario sospenderli per donare. Attenzione però ai livelli di colesterolo e trigliceridi: qualora fossero molto alti è prevista la sospensione temporanea delle donazioni e l’esecuzione di un nuovo controllo prima di essere riammessi.

VACCINI: l’attesa varia a seconda del vaccino effettuato: 48 ore dal vaccino antinfluenzale, per tifo, colera, tetano, difterite, epatite A (alimentare) e COVID19; 1 settimana da vaccino per epatite B e meningococco (di qualsiasi tipo) e 1 mese da vaccino per la rosolia, morbillo, vaiolo, parotite, tubercolosi.